La casa-museo di Elsa Martinetti

‹‹...Elsa Martinetti non è mai sola, nella solitudine privilegiata ed austera da lei liberamente scelta ed adottata come schema di vita: non foss’altro che per quei favolosi bestiari di radici contorte e rami biforcuti che è andata collezionando negli anni, ed ora popolano ripiani di tavoli e alzate, contendendo lo spazio a curiosi pezzi d’artigianato e fasci di fiori appassiti. Si muove e lavora in stanze piene di libri e di quadri, di fossili e sculture d'avanguardia, di cesti di documenti e carteggi risalenti ad epoche remote, da cui le giungono voci mai morte: e avverte i segni di un tempo non ancor compiuto. Perché Elsa Martinetti è una sensitiva, possiede, cioè, quella singolare capacità percettiva che consente di captare le impercettibili vibrazioni che da ogni essere irradiano, e per arcane vie percorrono i tempi e gli spazi...››

Carlo A. M. Burdet

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